IL TERRITORIO

Paesaggi che non ti aspetti

Il territorio

Le Valli Marecchia e Conca si trovano nell’immediato entroterra di Rimini, al confine con le Marche, la Repubblica di San Marino e la Toscana.

Terre aspre e gentili, dove gli elementi del paesaggio hanno infinite facce; dove il mare compare all’orizzonte, semplicemente girando l’angolo; dove i paesi si sono appoggiati alle alture, a custodire tesori e dove – tra i boschi – sono ancora visibili resti di torri e castelli, talvolta dimenticati ma facili da trovare nei nomi dei luoghi.

Nomi che ricordano il via vai di popoli, in cerca di terre da vivere: Umbri, Etruschi, Galli, Romani, Bizantini, Longobardi, che hanno lasciato spazio alle grandi famiglie: Malatesta, Montefeltro, Medici.

Terre di natura incontaminata e di linee dolci, che producono grani, olio, vino, formaggio, castagne, tartufi.

Terre di silenzi e di poesie, come quelle di chi è passato o di chi si è fermato: Dante, San Francesco, Ezra Pound, Tonino Guerra. Terre di teatri, festival, sagre ed eventi che animano il territorio tutto l’anno.

VALMARECCHIA

La Valmarecchia è la valle tracciata dall’omonimo fiume

È percorsa dalla Via Marecchiese e appartiene per la maggior parte del suo territorio all’Emilia-Romagna. Origina nel comune di Badia Tedalda in Toscana, lambisce l’estremo nord delle Marche. Nel bacino del Marecchia ricade anche parte del territorio della Repubblica di San Marino. La Valmarecchia si differenzia considerevolmente rispetto alle valli più a nord, tanto che il corso del suo fiume è utilizzato convenzionalmente come confine tra l’Italia settentrionale e quella centro-meridionale.

strada_H3A5397_Ph © Giorgio_Salvatori
DJI_0003_Ph © Giorgio_Salvatori

Dalla Valmarecchia infatti si è soliti fare iniziare il territorio propriamente detto della penisola italica. A prova di questo vi è il fatto che la vallata è la primissima a perdere il tipico tratto di pianura dei fiumi dell’Appennino settentrionale.

Contrariamente ai fiumi seguenti poi, dove le valli sono disposte perpendicolarmente rispetto alla dorsale degli Appennini, formando una struttura omogenea caratterizzata da dorsali strette che scendono gradualmente verso il mare Adriatico, nella zona del Montefeltro le valli sono caratterizzate da scarpate o cadute intervallate da stimoli rocciosi fortemente modellati dagli agenti atmosferici.

Questa conformazione geologica collegata alla storia sanguinante medioevale che ha caratterizzato questo territorio, fa sì che i principali nuclei abitati si siano sviluppati sugli stimoli rocciosi che sono sospesi sul fondo della valle (fa eccezione Novafeltria che si trova nella valle).

VALconca

Un territorio capace di offrire ai visitatori delle emozioni irripetibili

dal punto di vista storico e naturale, grazie a colline, campagne, vigneti e uliveti, rocche e borghi fortificati dal ricco passato.

La Valconca, o valle del Conca, è un’area geografica definita dal fiume Conca che si estende sul territorio delle province di Rimini in Emilia-Romagna e di Pesaro e Urbino nelle Marche.

Il territorio della Valconca si caratterizza per essere disseminato di colline digradanti verso la vasta pianura e mai aspre anche nel loro avvicinarsi alla catena appenninica. 

Il mare Adriatico è sempre presente all’orizzonte. Lungo le dorsali delle colline si sono formati innumerevoli paesi che talvolta raggiungono la cima di promontori.

La morfologia del terreno ha geneticamente impresse le ferite di una lontana evoluzione geologica, durante la quale il mare e la terra si contesero il primato, quasi ininterrottamente, e quando la seconda, accumulandosi e stratificandosi emergeva dal primo, questo, aiutato dalla forza di estremi cataclismi, la riconquistava invadendo di nuovo i litorali prima emersi.

Così si sono formati i rilievi collinari. Talvolta queste emergenze del terreno, oggi dolci colline, furono trascinate là dove l’uomo cominciò ad abitarle da cataclismi rovinosi ed esse si assestarono in posizioni più o meno inclinate o addirittura elevati in verticale (basti guardare da lontano il monte Titano).

Alcuni rilievi hanno avuto origine dall’evaporazione delle acque salmastre e paludose dove colonie di batteri riproducendosi provocarono la formazione dei gessi e degli zolfi.

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